Occhi di giada
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Occhi di giada

Nei campi di giovinezza
corre la mia innocenza
inseguita da un’oscura tempesta
si spengono i bagliori cocenti del sole
la danza sensuale delle alte spighe di grano

Ululati laceranti
rompono il silenzio della vallata
s’alza un tintinnio di campanacci
avanza un branco di lupi
circonda il campo di pastura
diventa rabbia l’ultimo mio fremito di paura

Getto a terra il mio bastone
davanti alla coppia dominante
mi vesto di rosso scarlatto
gli occhi di giada
sprizzo coraggio e fierezza anch’io
avanzo sulla linea di confine
accarezzo serena le loro teste

Mi sveglio di botto
attraverso la stanza
finisco di dipingere il quadro
in cui abito da tempo
a lui affido i sogni e le paure
affinchè volino via